Il vicepresidente Benedetti: “Grande l’intelligenza delle donne toscane”.
Danti: “Non
deve sorprendere se le finaliste sono quasi tutte donne, oggi loro segnano il
passo della storia”
“L’autrice
ha il talento di prendere un personaggio, arcinoto e abusato come Elena di
Troia, farlo suo e presentarlo oltre la mitologia, in una storia altra,
malinconica, piena di passione, attuale. Il ritmo incalzante, con
sottolineature poetiche, contribuisce a rendere piacevole la lettura”.
Con questa motivazione, letta dal presidente dell’associazione
Fiera del libro toscano, Franco Polidori, è stato assegnato a Francesca
Petrizzo, 20 anni, il premio Scrittore toscano dell’anno per il 2010, in virtù
del romanzo “Memorie di una cagna” edito da Frassinelli.
A ritirare il riconoscimento, poiché la giovane
scrittrice è impegnata ad Oxford in Inghilterra per motivi di studio, è stata
la madre, Conny Leporatti, che ha portato “i sentiti ringraziamenti e saluti di
Francesca a tutti i presenti ed a coloro che hanno trovato interessante il suo
libro”.
La cerimonia di premiazione della
diciottesima edizione del rinomato appuntamento letterario si è svolta questa
mattina presso la Sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio
regionale, alla presenza del vicepresidente dell’Assemblea toscana, Roberto
Benedetti, e del presidente della commissione consiliare Cultura, Nicola Danti.
Con loro c’erano il direttore dell’associazione Fiera del libro e coordinatore
del premio, Riccardo Cardellicchio, il fondatore Fabrizio Mandorlini e la vicesindaco ed assessore alla Cultura
di San Miniato, Chiara Rossi, visto che il premio, sorto nel 1993 a San
Miniato, viene organizzato dall’associazione Fiera del libro in collaborazione
con la Presidenza del Consiglio regionale e il Comune di San Miniato.
“E’ da sottolineare la grande presenza femminile nell’edizione
di quest’anno”, ha detto il vicepresidente Benedetti in apertura di cerimonia.
E poi: “Su otto finalisti, ben sette sono donne. Si tratta di un record che
mette in evidenza la grande vivacità intellettuale e l’intelligenza delle donne
e in particolare delle donne toscane”.
Oltre
al primo premio, sono stati assegnati due riconoscimenti speciali, tre premi
selezione ed uno dei lettori.
I
premi speciali sono andati a Miriam Serni Casalini per “Il Buglione” edito da
Sarnus e all’editore Mauro Pagliai per “l’impegno costante nell’editoria”. I
premi selezione sono stati assegnati ad Angela Galli e Jacqueline Monica Magi
per il saggio “Il corpo di una donna” pubblicato da Del Bucchia, a Roberta
Lepri per “La ballata della Mama Nera” edito da Avagliano e ad Antonia
Guarnieri per “Cinque anni con Mario Tobino” uscito per le Edizioni dell’Erba.
Ad Erika Bianchi, autrice del libro “Sassi nelle scarpe” edito da Flaccovio, è
andato invece il premio selezione dei lettori.
“C’è la speranza che la Toscana sia ancora una terra di grandi
scrittori”, ha commentato Danti. “Il fatto che l’edizione di quest’anno sia
stata contraddistinta da una grande presenza femminile non deve sorprendere.
Oggi infatti le donne guidano il passo della storia”. Danti ha concluso la
cerimonia augurandosi inoltre che “le nuove generazioni, magari anche
attraverso l’utilizzo delle nuove tenologie, si avvicinino alla lettura”.
Da segnalare che il vicepresidente Benedetti, il
consigliere Danti e l’assessore sanminaitese Rossi hanno consegnato ai
vincitori delle targhe artistiche realizzate dalla cooperativa sociale Le
Sagome di Pisa e pergamene della Regione Toscana. (mc)
Queste
le motivazioni del premio Scrittore dell’anno edizione 2010
Premio Scrittore Toscano dell'anno.
A Francesca Petrizzo
per “Memorie di una cagna” (Frassinelli)
“L’autrice ha il talento di prendere un personaggio,
arcinoto e abusato come Elena di Troia, farlo suo e presentarlo oltre la
mitologia, in una storia altra, malinconia, piena di passione, attuale. Il
ritmo incalzante, con sottolineature poetiche, contribuisce a rendere piacevole
la lettura.
Francesca Petrizzo è giovanissima.
E’ nata a Empoli il 17 maggio 1990. Dopo la maturità classica si è iscritta
alla facoltà di storia dell’Università di Firenze. Ma è stata ammessa anche all’Università
di Oxford. Ha avuto modo di dire: “Il mio sogno è fare la storica. Amo leggere,
scrivere, cantare. Sono un’appassionata di cinema, e il mio tempo libero se ne
va tra i miei hobby e i miei amici. Metto sempre passione in quello che faccio.
Come in questo mio primo romanzo”.
Premio
speciale
A Miriam
Serni Casalini
per “Il Buglione” (Sarnus)
“L’autrice
anche in questo libro (l’altro è “Dal tetto al pagliaio”) ha raccolto ricordi,
proverbi, racconti, versi e mangiari (come lei li definisce),, che fanno
rivivere una Toscana scomparsa, in gran parte contadina. E lo fa, com’è nelle
sue corde, con garbo, freschezza e ironia.
Miriam
Serni Casalini, nata a Firenze nel 1928, ora abita nel Chianti, esattamente a
Panzano in Chianti, non lontano dal macellaio più famoso della Toscana: Dario
Cecchini. Per il quale scrive non poche cose. Alcune si ritrovano nel “Buglione”.
Avrebbe dovuto fare l’insegnante. Invece, sposatasi
giovanissima, e andando – come afferma – contracqua, cioè dalla città alla
campagna, ha fatto la moglie, la nuora, la mamma, la nonna - evita di dire - la
suocera, con quel che comporta. E’ appassionata cultrice di memorie, di vita
paesana, che le piace far rivivere nero su bianco.
Premio
speciale a Mauro
Pagliai per l’impegno
costante nell’editoria
”Negli
oltre cinquant’anni d’attività come stampatore ed editore, Mauro Pagliai ha
sempre valorizzato gli autori toscani e il libro toscano, arrivando a fargli
conquistare anche gli scaffali dei supermercati”.
L’editore Mauro Pagliai nasce nella campagna di Signa nel 1943.
Per studiare, viste la povertà della famiglia, deve andare in collegio, dai
Salesiani, a Firenze. A dodici anni decide che farà il tipografo. Dieci anni
dopo apre una piccola tipografia. Nasce così Polistampa. Dapprima lavora per
conto terzi, poi diventa casa editrice. L’attività è intensa. Diventa amico di
Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, Fosco Maraini, Luigi
Baldacci, Giorgio Luti, Fernando Botero, Cosimo Ceccuti, Ennio Di Nolfo.
La nomina a cavaliere è conseguenza dei suoi meriti
in ambito culturale.
Dall’unione con Piera, sono nati
Costanza e Antonio, il quale lo segue nell’attività a partire dal 1999.
A Polistampa, negli anni, si sono affiancate altre
sigle (esempi Sarnus, Mauro Pagliai). Ha sempre avuto l’ambizione di proporre
talenti sconosciuti e pesi massimi della letteratura, della storia e dell’arte,
mantenendo legami con i premi letterari, le Università, i centri di ricerca, le
rassegne. Per consolidare il progetto editoriale, ha formato una redazione,
diretta dal figlio Antonio.
A quella di editore, Mauro Pagliai
abbina l’attività di promotore culturale. Realizza mostre in Italia e all’estero.
Recentemente ha acquisito il glorioso teatro Niccolini, che avrà nuovo lustro
grazie a un caffè letterario e un centro internazionale di cultura.
Premio
selezione ad
Angela Galli e Jacqueline Monica Magi
per
“Il corpo di una donna” (Marco Del Bucchia editore)
“Il libro – primo passo d’un discorso più ampio -
nasce dalla riflessione delle due autrici sul loro essere donne. Il taglio
scelto - l’uso del metodo storiografico – e il tema (il corpo, forma-sostanza
dell’anima femminile) consentono d’avere un panorama sufficientemente ampio sull’argomento
e, di conseguenza, idee più chiare sul ruolo della donna nei secoli. Si tratta,
in sostanza, di uno studio non organizzato in senso classico, ma interiore,
profondo, che coniuga il cervello e la pancia”.
Jacqueline Monica Magi abita a Montecatini Terme. E’ giudice
del lavoro presso il tribunale di Livorno, con un passato di sostituto
procuratore della repubblica a Pistoia. Insegnante di criminologia e diritto
penale in alcuni master universitari, è - oltre che scrittrice - pittrice,
illustratrice di fiabe e fotografa.
Angela
Galli è un’artista di Portoferraio. Vive tra Capoliveri e Cannes. Art director
di mostre e di eventi, insegnante d’arte e scrittrice.
Premio
selezione a
Roberta Lepri
per “La ballata della Mama Nera”
(Avagliano editore)
“Giallo atipico, ci porta nel
mondo di quelli che la morale comune chiama i diversi (in questo caso, gli
zingari), con contorno di paure, angosce, pregiudizi, ma anche di coraggio. Un
andare a fondo del problema con capacità narrativa non indifferente. Di grande
spessore la figura della Mama Nera, che dà il titolo al romanzo”.
Roberta Lepri è una toscana d’adozione. Infatti è
nata a Città di Castello nel 1965. Da tempo, vive e lavora a Grosseto. Laureata
in lettere con lode, è autrice anche dei romanzi “Sulla terra, a caso” (2003), “L’ordine
inverso di Ilaria” (2005, vincitore del premio letterario Cimatile) e “L’amore
riflesso” (2006)..
Predilige il genere giallo.
Numerosi racconti suoi si trovano in antologie e hanno ottenuto premi in
concorsi nazionali. Ha scritto anche il monologo teatrale “Confetti e delitti”,
premiato al “Giallo toscano”, nel 2007, a Poggibonsi.
Premio
selezione ad
Antonia Guarnieri
per “Cinque anni con Mario Tobino”
(Edizioni dell’Erba)
“Racconto di memorie in grado di
catturare l’attenzione del lettore. Si fa apprezzare, in modo particolare, per
la sincerità, frutto non di mancanza di riguardo, ma di un grande affetto per
lo scrittore Mario Tobino, “fotografato” nella vita d’ogni giorno,, negli
ultimi anni della sua esistenza Ne viene fuori un ritratto di grande umanità,
realizzato senza orpelli.
Antonia Guarnirei è nata, per
combinazione, a Timisoara in Romania, quando il padre – il critico e narratore
Silvio – vi dirigeva l’Istituto di cultura italiana. E, per seguire il padre,
ha frequentato le scuole elementari a Bruxelles e nel Veneto, a Feltre. Nel
1963, s’scrive alla facoltà di lettere dell’Università di Pisa, dove si laurea
nel 1968.
Insegnante di scuole medie
superiori, amica di scrittori e artisti italiani e romeni, vive da tanto tempo,
ormai, a Pisa. Collabora alle riviste “Erba d’Arno” e “L’immaginazione”. Nel
2009, per le Edizioni dell’Erba, ha pubblicato “Le storie della zia Maria
Vittoria”, libro per bambini.
Premio
selezione dei lettori
a Erika Bianchi
per “Sassi nelle scarpe” (Dario Flaccovio editore)
Il voto dei lettori premia il primo romanzo di una
traduttrice, scritto con umorismo raffinato, amato dalle donne, ma destinato ad
essere apprezzato anche dagli uomini.
Erika
Bianchi nata a Vada, località balneare della provincia di Livorno, vive a
Firenze e insegna storia antica nelle università americane del capoluogo
toscano. Fa traduzioni per l’editore milanese Marcos y Marcos. Avrebbe voluto
dare un altro titolo al suo romanzo d’esordio. Questo: “Rospi all’arsenico,
mute di serpi”. Ma il suo editore – il palermitano Flaccovio – non ne ha voluto
sapere e ha scelto quello più facile, più orecchiabile; “Sassi nelle carpe”. E
chi non ne ha e vorrebbe toglierseli, non riuscendoci spesso.
Erika Bianchi ha una grande passione per il teatro
nata sui banchi del liceo classico Fermi di Cecina. Scrive da sempre e vede
molto cinema.
03/12/2010
20.22 Regione
Toscana
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